Il Tribunale di Pavia con la sentenza 676 del 26 maggio 2023 condanna il titolare di un esercizio commerciale – destinato alla produzione e commercio di prodotti da forno – ad adottare alcuni accorgimenti tecnici e infrastrutturali prestabiliti dal Ctu per evitare di generare “rumore” oltre soglia (di “normale” tollerabilità), così, dando prevalenza al soddisfacimento dell’interesse ad una normale qualità della vita rispetto a quello collegato alle esigenze della produzione.
Il fatto
Il proprietario di un immobile ubicato in condominio ha citato in giudizio il titolare di un«laboratorio artigianale di panetteria e pasticceria con relativa rivendita, produzione e vendita pizza da asporto e commercio al dettaglio di bevande e rosticceria», avente sede al piano terra dell’edificio, lamentando di subire immissioni sonore ed olfattive intollerabili e chiedendo l’inibizione, oltre che il risarcimento del danno.La causa – che è stata istruita ricorrendo ad una Ctu – viene definita dal tribunale adito attraverso il ricorso alla normativa speciale, laddove perequa i diversi interessi posti in gioco: da una parte, quelli di tutela del focolare domestico e, dall’ altro quello volto alla salvaguardia della iniziativa economica privata.
Continua..
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